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Inverno
venerdì 12 Maggio 2017 - ore 20.45
Residenze Bellandi
di Jon Fosse
con Alessio Dalla Costa e Giulio Federico Ianni
regia di Giuseppe Amato
produzione Emit Flesti
con un ringraziamento a ariaTeatro
Inverno del norvegese Jon Fosse osa affrontare il meraviglioso mistero dell’incontro fra anime. Se queste poi provengono da strade totalmente differenti e lontanissime, il mistero oltre che bellissimo ha un suo gusto spaventoso.
Ogni vita nel gioco delle possibilità può essere collegata a quella di chiunque altro per istanti, sguardi, atti vissuti e non. Se il tempo regala questo misterioso intreccio, non è dato sapere in che modo due anime possono incontrare il nuovo sentire e, assecondando un bisogno misterioso e profondo, scivolare l’uno dentro l’altro amandosi. Toccarsi, sfiorarsi, abbracciarsi senza ferire, seguendo il gioco di queste infinite, ma precise possibilità è il mistero più bello che possa accadere a chiunque.
“Inverno” il testo del drammaturgo Jon Fosse, considerato il maggiore scrittore norvegese contemporaneo, osa affrontare il meraviglioso mistero dell’incontro fra anime. Le anime che sceglie non potrebbero provenire da percorsi più diversi e lontani. I protagonisti che nel testo di Fosse sono un uomo d’affari e una prostituta, nella regia di Giuseppe Amato diventano un comune uomo medio di estrazione borghese e un uomo in una fase di transito sessuale e di genere, ed è così che il loro intrecciarsi in questo incontro che si vena di un retrogusto straniante e al tempo stesso magnetico. Come voyeur di questo contatto assistiamo alla nascita di un atto poetico dalla sua matrice più bassa. Dalla pochezza di vite storte e periferiche prende vita sotto forma di teatro una poesia che si chiama amore.
Jon Fosse affronta in questo piccolo testo il tema prezioso del diverso e dell’emarginato attraverso una visione assolutamente schierata, che con la scelta registica di Amato amplia ulteriormente l’orizzonte di analisi di quei rapporti umani spesso vissuti nell’oscurità. Entrambi i personaggi, interpretati da Alessio Dalla Costa e Federico Giulio Janni, sono dei reietti della società seppur per ragioni diverse e vengono studiati attraverso gli occhi dell’interlocutore che in questo scettico avvicinamento al diverso da sé comincia ad innamorarsene. Non si tratta quindi di un approccio freddo dell’autore allo studio di sottoculture metropolitane a lui distanti, ma di una schierata dichiarazione d’amore verso una “sottoumanità” adorabilmente sbagliata.
In questa scrittura, nel linguaggio scarno di questo autore, volutamente epurato da ogni fronzolo per non rischiare che le parole possano seppellire i sentimenti, c’è una grande e quasi ossessiva ricerca della verità profonda dei rapporti umani. Soprattutto quando questi sottendono grandi piaghe sociali, come il razzismo, la paura del diverso e l’omofobia, ma anche dall’altra parte il cieco giudizio del conformismo sociale.
Perché nella ricerca di questa verità autentica dei rapporti fra esseri umani il disagio non è solo vissuto da una parte più debole e socialmente emarginata, ma anche da chi è più conforme a una visione comune e stereotipata e di questa ne è vittima. In questa non banale visione di ogni identità come potenzialmente disagiata o vittima dello stereotipo risiede la grandezza della scrittura di Fosse.
Sono dunque i rapporti umani di queste vite al margine il cuore di “Inverno” la nuova produzione di Emit Flesti. Lo spettacolo vede in scena Alessio Dalla Costa e Federico Giulio Janni per la regia di Giuseppe Amato, assistente alla regia Sara Troiani.
Il debutto è previsto per venerdì 12 maggio alle ore 20.45 al Teatro di Meano all’interno della prima edizione del progetto Residenze Bellandi, lanciato quest’anno da ariaTeatro in memoria del regista Riccardo Bellandi.
Lo spettacolo è stato realizzato con il contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento e con la collaborazione di ariaTeatro compagnia teatrale.
I due attori si caleranno nei panni dei due protagonisti, anime smarrite alla ricerca di un sentimento capace di renderli vivi, per trasmettere il messaggio racchiuso in questo testo di Jon Fosse che è semplice: ogni essere umano è degno del più grande rispetto perché è degno della più grande felicità.
INFO SPETTACOLO
INFO BIGLIETTI
- 0461 511332 (mar-ven 17-20 e sab 10-13)